sveglia di buonora per entrambi i veronesi ma l'una prende la strade per lo studio legale, l'altro si fa accompagnare da un taxi al distributore shell dopo la rotonda non mi ricordo, ovviamente con tanto di mappina disegnata la sera prima ( i tassisti omaniti a volte non capiscono bene l'inglese e sono un po' duri di comprendonio ). invece il tassinaro è anche giovane e simpatico e capisce subito dove è perchè lavorava in un edificio governativo proprio dietro il luogo dell'appuntamento che è stato raso al sulo perchè troppo alto, un giorno il sultano passando di lì lo aveva notato e lo ha fatto abbattere. valia arriva quasi contemporaneamente e dopo una rapida presentazione i 2 salgno sul gippone. molto distinta, carina e simpatica lei, donna di potere in un paese mussulmano non deve essere facile. di solito ha un autista che l'accompagna tutte le mattine ma per le festività del ramadham è costretta a farsi da sola la strada tutti i giorni. il percorso è pericolosissimo! la strada è per lo più in ottime condizioni ma gli omaniti al volante e uomini e animali che attraversano l'autostrada provocano incidenti all'ordine del giorno, non ci sono semafori e le rotonde sono solo ogni 20 km circa e quindi ci sono spesso attraversamenti azzardati o macchine che fanno inversione. il tutto ovviamente a più di 130km/h. il tragitto di un'ora passa in fretta e lo scaligero viene lasciato al resort di al sawadi: dovrà rimanerci fino verso l'imbrunire ( 16.30-17 ) quando valia ripasserà a prenderlo con la promessa di mostrargli il cantiere della nuova città. la vita omanita al di fori del resort presenta tutto il suo fascino, sembra di essere tornati indietro di 60 anni, famiglie di poveri pescatori, spesso con capre o cammelli che rimangono in casa durante le ore più calde e appena il sole si abbassa corrono fuori a sbrigare le faccende. pare che il popolo omanita sia abituato molto bene e spesso non compie lavori umili, sono sempre stati abituati fin dai tempi antichi ad utilizzare la schiavitù. l'oman era famoso per la tratta degli schiavi, conquistarono anche zanzibar per deportarne la popolazione. ora con i soldi delle risorse minerali, petrolifere e gas fanno un grande utilizzo di indiani o africani per i lavori più umili o come forza lavoro sottopagata.
l'albergo è di discreta qualità e offre molti servizi oltre alla spiaggia e la piscina organizzano gite con cavalli e barche, immersioni, moto e fuoristrada nel deserto, in montagna e nei wadi ( letti dei torrenti ). le escursioni in questo paese sono moltissime e di svariata natura e tutte molto interessanti: un paese da scoprire! giulio si accorda subito per farsi portare sull'isola deserta qualche ora a fare snorkeling, 10 euro con l'attrezzatura a nolo per un paio d'ore di full contact con la natura. si parte. l'ignaro italiota viene realmente lasciato su un'isola deserta a 20 minuti di barca dalla terra ferma, gli vengono consegnate un paio di bottiglie d'acqua e lo si sconsiglia di portarsi lo zinetto chè li rubano finche ti immergi. si fida e lascia il pacco sulla barca rimane in costume e mschera su un tratto di terra lungo 300 metri e largo 50 estremamente roccioso e privo di riparo dal sole! vabbè si parte e per circa un'ora rimane in acqua a gustarsi le meraviglie marine di questo posto: coralli, varietà di pesci colorati, granchi giganti, murene e serpenti di mare. 'quando le mani si fanno a righe è l'ora di tornare a galla' diceva la mamma, per cui treking per l'isoletta, un po' di foto di rito e c'è tempo per un'altra immersione nell'isola di fronte, sono una decina le isolette della zona alcune molto vicini tra loro ma solo un paio hanno una spiaggia e un approdo. svariati tentativi ma nessuna tartaruga gigante purtroppo per cui si torna alla spiaggia e si aspetta il simpatico barcarolo che arriva in perfetto orario. la fame è molta e dopo lo sbarco l'italico eroe corre al ristorante del resort di al sawadi, ordina un pesce e una birra ( ristorante internazionale dove servono alcolici per fortuna ), una forster alla spina ma la birra è calda! chiama la cameriera asiatica che non spiaccica una parola di inglese e subito non si capiscono così chiama il boss, un indiano che sbalordito ordina di cambiare la birra scusandosi. giulio rimane mezzora con la bocca impastata dalla birra calda e poi arrivano il piatto bello ricco e l'agonata bevanda se non fosse che le furbone delle cameriere avevano messo il bicchiere in freezer! giulio non sa se ridere o piangere e cerca di spiegare a gesti che non era quello che si aspettava. riesce finalmente a chiamare l'indiano con segnali di fumo e farsi dare una birra in bottiglia gelata anche se nel frattempo aveva finito il pasto. non è proprio il primo mondo ma se non hai fretta ottieni sempre qualcosa. dopo le libagioni pennichella in spiaggia e bagno in mare e perchè no anche in piscina che verso le 3 quando il sole si fa meno duro si trasforma in una voliera di corvacci: sono dappertutto come nel film e continuano bere l'acqua piena di cloro della piscina con conseguente diarrea perenne! ce ne saranno alcuni con mutazioni genetiche di sicuro! 'meglio non rischiare e tornare in spaiggia' dice giulio tra se e se. passa un'oretta e chiama valia per sapere come va: giulio è cotto e la gentilissima ellenica corre a prelevarlo, di lì in pochi minuti ragiungono il 'camp' di costruzione della nuova città. pare che sia il numero uno del paese, in effetti tutto fa presupporre che non abbiano badato a spese. una strada privata di una decina di km, dritta come la canna di un fucile, recintata ai lati per evitare che animali l'attraversino, collega la statale con il campo, l'accesso è ovviamente controllato dalle guardie. il complesso è composto dalle baracche e gli alloggi degli operai e dei tecnici ( un migliaio in questa perima fase ), un magazzino molto grande, un centro per la produzione del cemento, un parcheggio enorme per i mezzi e da altre costruzioni quali uffici, centri servizi, campi da calcio e basket, zone ricreative. a diffrenza degli altri campi di lavoro dello stesso genere nel golfo questo spicca per servizi e qualità della vita dei lavoratori che hanno parecchi 'benefit' pensando che lavorano in mezzo al deserto a 50 gradi all'ombra: settimana lavorativa di 'soli' 6 giorni ( di solito hanno un giorno libero ogni 15-20 gg ), alloggi di massimo 6 persone con aria condizionata, finestre, bagno e acqua corrente ( negli altri sono di solito alloggiati in container ammassati in 10-15 forse con dei ventilatori e cessi in comune ), zone ricreative ( tipo sale tv, campi da gioco, forse bordello - in fase di considerazione - ), salario di ben 7 dollari al giorno ( di solito sono meno di 5 ). ..e poi noi ci lamentiamo!
il campo è stato costruito prima di qualsiasi altra costruzione della città nell'estremità meridionale del lotto in modo che possano essere gli ultimi edifici ad essere rasi al suolo quando non saranno più necessari. l'organizzazione del personale e delle zone è impeccabile tutto è ordinatissimo e segue determinati schemi e gerarchie. gli uffici poi sono fantastici è impossibile pensare che ci si trovi a 100 km dalla città nel deserto. entrando c'è tanto di ufficio accoglienza con salone pieno di piante e desk con 2 ragazze velate e molto carine. connessioni wifi e cable ovunque, telefonia ip, computer dell'ultima generazione, temperatura costante di 24 gradi, servizio di catering 24/7. gli alloggi dei tecnici e dei manager sono in un'altra zona dietro agli uffici e sono delle villette monofamiliari o bifamiliari con giardino e gli occupanti ci vivono con la famiglia. ah c'è anche la scuola!
giulio viene poi istruito sulle varie fasi del progetto con mappe, planimetrie e rendering. il tutto è molto interessante ma si chiede: 'ci verrà poi qualcuno a vivere in questo posto?' pare che la prima fase sia molto attesa dagli investitori in quanto il primo edificio sarà un albergo con resort e campo da golf poi verranno sviluppati tutti i servizi e le infrastrutture annesse e man mano poi le abitazioni, prima ville e poi alloggi di altro genere. fino il tour e un po' di lavoretti in sospeso di valia, e dopo che giulio ha controllato la posta e facebook, i due ripartono per la civiltà. con il buio la strada è ancora più pericolosa ma in circa un'ora si arriva a muscat. giulio è praticamnete pronto per la serata che prevede la cena alla turkish house un ristorante turco famoso per il pesce. si passa prima al carrefour per delle cose che deve prendere valia e poi si va a casa di lei dove kerry, una skipper scozzese che lavora nel sultanato, aspetta una pomata contro i dolori alla schiena che non l'hanno fatta muovere dalla mattina. una veloce rinfrescata e i due risalpano alla ricerca del ristorante, che raggiungono dopo una mezza dozzina di telefonate agli altri commensali. la zinga e gli altri sono già all'antipasto quando arrivano a tavola, captain mark deve svegliarsi alle 5 e non ha tempo da perdere :), ma non sono gli ultimi mancano una coppia di ragazzi lui inglese lei italiana amici di ale, ci sono anche sue e il violinista inglese. quest'ultimo personaggio alquanto bizzarro: ripose una ventina di anni fa ad un annuncio per suonare nell'orchestra ufficiale del sultanato e da allora vi risiede come maestro di vionlino di sua maestà qaboos.
la simpatica comitiva ordina il cibo, valia si ritira subito per tornare da kerry e mark va a letto, ma arrivano gli altri 2 e nel frattempo anche il cibo: il pesce giulio l'ha smezzato con sue ( per fortuna ) è una specie di cernia di 4 kg impossibile da finire in 2 con contorni e varie salse prezzo nemmeno 5 euro, il veronese ovviamente non si era fatto mancare anche un paio di gamberoni di antipasto e nemmeno il pane arabo con le salsine. unica pecca si beve acqua o succhi di ogni futto o vegetale. ale ha mangiato pollo, a lei non piace il pesce. beh totale poco più di dieci euro a testa!
tutti rotolano fuori paffuti e soddisfatti ad ammirare il nuovo hummer di casa zingales ( o zingales-danese o danese-zingales come funziona per i nomi in oman? visto che lo ha dovuto chiamare più volte marito in pubblico avrà pure diritto a qualche cosa!! ). dopo le congratulazioni di rito tutti scappano soprattutto perchè l'auto è stata parcheggiata davanti a un paio di cassonetti al sole da qualche giorno ( vi lascio immaginare l'olezzo ). sue sale con i veronesi, ha lasciato la macchina a shatti, ovviamente prima di andare a letto ci si fa una birra al pub!
un'altra buonanotte dal paese di simbad il marinaio!