un risveglio un po' impegnativo per i due italiani, si è dormito poco e giulio deve partire per l'oman. solo un'ora per preparare tutto, per fortuna la valigia è quasi pronta. doccia veloce e vestizione sono le prime azioni del giovane poi una rapida colazione e via al supermercato per comprare un paio di cose per il viaggio, pare sarà una giornata lunga e difficile. succo, acqua e uva sono le vettovaglie che finiscono nel sacco. carlo compra anche un giornale interessato ad un inserto economico che solitamente legge nel weekend ( business man! ). il taxi è giù che aspetta dopo pochi minuti dalla chiamata, non si sa come ma chiamando c'è una voce che ti dice di apettare una chiamata e che il taxi arriverà in massimo 5 minuti ( il grande fratello sa dove ti trovi! ). carlo accompagna l'amico di sotto e dopo saluti e abbracci si lasciano con un'ipotesi di incontro a muscat il prossimo weekend.
in una ventina di minuti l'auto arriva alla stazione dell'autobus e il veronese viene invitato a salire sul secondo dei 3 convogli in partenza. il primo parte dopo pochi minuti e giulio sale subito sulla vettura ancora quasi totalmente vuota, si accomoda infondo lato finestrino come insegnano le migliori gite scolastiche e sistema il bagaglio a mano sulla poltrona accanto in modo che non venga occupata, mentre lo zainone è di sotto nella stiva. sull'altro lato della fila si trova un tedesco panzuto poco più che ventenne che dice di essere in medio oriente da parecchi mesi e che sta per raggiunger muscat per il volo di ritorno che lo riporterà a zurigo. il carrozzone non parte se non dopo un'ora quando tutti i posti sono occupati, tranne quello accanto al nostro amico che facendo lo gnorri con cuffiette e una finta dormita evita di rimanere schiacciato da un vicino di posto. si parte in ritardo verso le 16, poi un paio d'ore fino al primo confine. il viaggio nel deserto e tra le montagne è carino e il paesaggio è molto singolare. si passano numerosi villagi e una pista di off road per fuoristrada e moto, molto frequentata pare. il pullman con una clientela prevalentemente indiana si ferma e fa scendere tutti e nell'uscire bisogna consegnare il passaporto. una mezzoretta e si risale sul bus ormai fuori dagli emirates, ci si ferma ora per il controllo bagagli, tutti giù e xo le braghe: tutte le valige vengono messe in fila su un tavolo e 2-3 addetti ci guardano un po' dentro a caso, poi in fila per terra e un cane fa un rapido tour tra le borse. a questo punto si può risalire e dopo circa 40 minuti il convoglio arriva al secondo check point per l'ingresso ufficiale in oman, qui l'attesa è più lunga e giulio ne aprofitta per il bagno e un panino dall'immancabile pizza-hut al piano superiore di quella che dovrebbe essere la porta di ingresso al sultanato: un edificio sfarzoso pieno di marmi e monitor al plasma che propongono le bellezze dell'oman e di sua maestà illustrissima qaboos. il prezzo del visto di ingresso dovrebbe essere intorno ai 10-15 euro mi avevano detto per cui il veronese consegna un po' di valuta degli emirati all'uomo che si sta occupando della faccenda il quale dopo un po' gli fa compilare un modulo e ritorna con il passaporto vidimato e il resto pari alla cifra che aveva consegnato ( ci deve essere stato un errore, chissà! ). un'ulteriore mezzora per controllare i documenti dei vari indiani e pakistani del bus e il tedesco, che aveva l'aereo alle 23, comincia a fremere e agitato cammina avanti indietro per la hall, quando da una porta esce il conducente ( che se facciomo l'incidente muore sempre! ) con un sacco pieno di documenti; si può ripartire! il crucco si asciuga il sudore e corre verso il mezzo: forse ce la facciamo! 5 minuti per un ulteriore controllo: un rappresentante dell omani royal police sale dà una rapida occhiata ai documenti e ci lascia passare. le strade del sultanato sono nuove e ben tenute almeno in questa zona, una sorta di autostrada a 4-6 corsie intervellate dalle sempre presenti rotonde. il traffico è leggero e verso le 22 il bus arriva muscat. il conducente urla 'airport!' e si ferma a lato dell'autostrada facendo scendere quelli che avevano chiesto se potevano essere lasciati in quel luogo invece di arrivare alla stazione in centro, tra cui il nostro veronese che aveva appuntamento con la zinga. 'scendono' i bagagli e il bus riparte: unico particolare l'aeroporto è dalla parte opposta dall'autostrada e no way out! il tedesco tenta di attraversare con zaino e sacchetti, giulio non ce la può fare, le macchine sfrecciano ai 200 all'ora , è buio e il peso del bagalio non permette rapidi e scattanti movimenti. si fermano dei tassisti sciacalli che per 4 euro ti fanno attraversare lla strada. il nostro eroe opta per la soluzione meno rischiosa e si fa questo viaggio di un euro al minuto ( sempre meglio della vodafone ) ma è senz soldi locali. per fortuna sulla banchina fuori dall'aeroporto si vede un hummer bianco con all'interno l'avvocato italiano: il taxi viene fatto fermare e il nostro amico corre per chiedere aiuto alla zinga, un rapido abbraccio e subito la prima domanda da accattone: ' oh vecchia hai 2 dollari locali da dare al tassinaro?', lei esce questo malloppo di banconote e il debito viene saldato. caricano le cose sul suv e ora c'è tempo per i saluti ufficiali. baci e abbracci e ci si accorda per andare a casa a posare le cose, una doccia e via fuori per la serata. presto detto presto fatto! in un'oretta partono per il giro dei locali. l'appartamento è molto carino in una zona centrale della capitale a 200 metri dalla spiaggia e dall'hotel intercontinental. è sabato e qui il weekend è finito ieri però è una sorta di domenica in quanto era l'ultimo giorno di festa dopo la fine del ramadham. un giro al pub dell'hotel è la prima tappa. piccola parentesi: in questo paese possono vendere alcolici solamente in pochi posti autorizzati, tipo le grandi catene di alberghi internazionali e pochi altri ristoranti, pena la galera sia per chi vende, spaccia o solo consuma o trasporta l'alcool al di fuori degli spazi appositi. l'ambiente all'interno di questi 'luoghi di perdizione' è molto occidentale se non fosse per la grande quantita di clientela prevalentemente maschile, molti sono omaniti riconoscibilissimi dal camicione e dal cappello o turbante. i due bevono una birra e si muovono verso un altro locale questa volta una discoteca all'interno di un'altro famoso albergo si chiama 'rock bottom' ed è il locale top dove finiscono tutti a un certo punto della serata. giulio: 'mi sembra un po' verona: i locali e la gente è sempre la stessa!' zinga: 'infatti! perchè pensi che mi sia trasferita qui? mi sento a casa! solo che a verona in ottobre non ci sono 35 gradi a mezzanotte!!'. la zinga ha ragione il tempo è spettacolare caldo secco e ventilato. per strada non si cammina molto e l'aria condizionata è presente ovunque. le temperature estreme sono più che sopportabili ma sempre in aguato il pericolo di disidratazione.
.. ma torniamo ai protagonisti della storia che stavano entrando in disco. qui vengono presentati degli altri personaggi: l'architetto romano michele e il parrucchiere di alessandra, due personaggi molto simpatici di cui sentiremo ancora parlare. il posto è molto bello e come in tutti i locali omaniti suonano band dal vivo. alle 3 il posto chiude e si prende un taxi per casa. la giornata è stata anche troppo impegnativa e giulio è distrutto, anche la zinga accusa i bagordi delle ultime settimane e decidono di andare a letto, anche perchè qui non c'è altro di aperto. domani si va in spiaggia finalmente! il veronese viene sistemato sul divano letto dove in meno di un minuto crolla a dormire..